L’enologo e agronomo Federico Staderini ha trovato nel Casentino,
in provincia di Arezzo, il territorio più adatto per coltivare e produrre pinot noir. I 4 ettari di vigneto sorgono a 500 metri sul livello del mare, hanno un’età media di 10 anni, e crescono su suoli calcarei. In vigna si seguono i principi dell’agricoltura biodinamica, Staderini ha trovato una sponda in Claude e Lydia Bourguignon, agronomi di fama intrenazionale, nella scelta di coltivare qui il Pinot Noir, invece del più classico ed indigeno Sangiovese: la motivazione tecnica è che a Podere Santa Felicita le escursioni termiche sono molto simili, se non più accentuate, rispetto a Beaune, paese della Borgogna e nella natura del suolo, molto sassosio poco fertile che non permetterebbe la piena maturazione del Sangiovese. Oltre al Pinot Nero viene coltivata un’antica varietà, l’Abrostine, allevata sin dai tempi degli Etruschi. I vini prodotti sono tre, il Cuna ed il Brendino da uve Pinot Nero, il Sempremai Sorte da uve Abrostine; le operazioni in cantina sono llimitate all’essenziale.