Quando Sara e Gabriele acquistarono alcuni anni fa la Casa della Menta (come veniva chiamata quella cascina dagli abitanti di Selvaggia Baretta, frazione di Montaldo Bormida) l’idea di mettersi a fare vino si trascinava da tempo e affondava le radici nei ricordi e negli insegnamenti di famiglia, in quel bisogno di fare le cose per bene e come una volta, con la lentezza che la natura pretende. La svolta è l’incontro con gli amici della Cascina del Vento e con l’enologo Fabio Emilio Somazzi de Lo Zerbone. Da lì è iniziata l’avventura, con misura e pudore, alla ricerca di quei sapori contadini di cui sopra, con la cocciuta volontà di imbottigliare vino in gran parte senza Doc, partendo dal presupposto che un buon prodotto non è tale se non nasce dal rispetto della terra e dell’uomo, in vigna prima di tutto e passando per la cantina. Vini rossi corposi e strutturati e un bianco che a molti sembra un’eresia, di quelle che ami o rifuggi: vini da agricoltura biodinamica ma senza certificazione. Nota di colore: le etichette di Ca’ de Menta sono
state disegnate da Giacomo - il figlio di Sara e Gabriele - e vogliono esprimere tutta la semplicità e la gioia che le loro bottiglie contengono.